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La fortezza di San Sergio

La fortezza di San Sergio ( Črni Kal) viene nominata già nell'XI secolo e, oltre ad essere un luogo dove i commercianti e i viaggiatori si fermavano a riposare, San Sergio era anche la base asburgica e veneziana nei periodi durante i quali queste potenze

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Come arrivarci:

Da Capodistria imbocchiamo l'autostrada in direzione Črni Kal/Lubiana. Lasciamo l'autostrada all'uscita Črni Kal-Socerb. Svoltiamo a destra per Socerb, a sinistra per Črni Kal.

I resti della fortezza di San Sergio, denominati dalla popolazione locale "castello" o "città vecchia", si trovano su un colle roccioso altro una trentina di metri, che un tempo era raggiungibile solamente attraverso un ponte mobile lungo quattro metri. E' collocato sulla strada che da Risano porta a Clanci (Klanec), tra la costa e l'entroterra, sul confine tra Venezia e l'Impero Asburgico. San Sergio viene nominato già nell'XI secolo e, in seguito alla guerra con Trieste, entra a far parte, assieme all'intero complesso difensivo, del territorio di competenza di Capodistria. San Sergio era il luogo dove i commercianti e i viaggiatori, attirati dalle osterie dai prezzi contenuti, si fermavano a riposare. Ma il luogo è stato al contempo oggetto di conflitti tra Capodistira e l'Impero Asburgico, poiché entrambi ambivano ad imporvi il proprio dominio. Infine, il luogo è stato oggetto degli attacchi degli Uscocchi. La fortezza di San Sergio non era strategicamente fondamentale per Venezia, come invece lo era San Servolo. La Serenissima non ha dunque risentito particolarmente della sconfitta inflitta dal generale asburgico Krsto Frankopan, che ha conquistato la fortezza in seguito all'assalto dell'area circostante la parte veneziana di Capodistria, mentre i sostenitori del re devastavano la fortezza di San Sergio. San Sergio, dal quale era possibile monitorare l'intera valle, è stato, assieme a San Servolo, il punto principale dal quale i soldati asburgici sorvegliavano il nemico durante l'assalto Uscocco. Il periodo compreso tra il XV e il XVII secolo è caratterizzato da frequenti razzie. Pertanto, sotto la fortezza di San Sergio, è stato costruito un campo inaccessibile dove la popolazione locale custodiva i propri averi. La parete rocciosa di San Sergio è oggi una delle mete preferite dagli alpinisti. Gli amanti dell'alpinismo trovano qui numerosi percorsi di diverse difficoltà e lunghezza, che possono praticare durante tutto l'anno. La particolarità del luogo è rappresentata dalla "torre obliqua" - il campanile della chiesa di San Valentino, risalente al XVII secolo, che si sta progressivamente inclinando a causa dello sgretolamento del terreno.